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'Gli amanti diabolici di Riano. Omicidio Cinzia Bruno' - Il fatto. |
La mattina del 4 agosto 1993 Massimo Pisano esce di casa intorno alle 6.45, giunge all’Istituto Superiore di Polizia alle 7.15; alle ore 10.30 circa vi si allontana, perchè incaricato di duplicare in un negozio di ferramenta le chiavi della palestra dell’Istituto, ove fa rientro intorno alle 11.30, uscendone poco prima delle 14. Cinzia Bruno, moglie di Massimo Pisano, dopo aver telefonato alle 8.30 circa in ufficio per ottenere un giorno di permesso, chiedendo alle sue colleghe di non comunicarlo al marito, si reca a Riano (RM) a casa di Silvana Agresta, che sospettava essere l’amante del marito, con la quale ingaggia una zuffa violenta. Una coppia di vicini di casa dell’Agresta sente una voce femminile lamentarsi, ripetutamente, intorno alle 12. Il cadavere di Cinzia, sgozzato ed oltraggiato verrà ritrovato sul greto del Tevere, all’altezza del ponte del Grillo, a Capena (RM) il pomeriggio del 6 agosto. La stessa notte i Carabinieri convocano Massimo Pisano e, sentite le colleghe di Cinzia Bruno che indicano agli inquirenti l’utenza telefonica domestica in uso all’Agresta, ne individuano il domicilio e la convocano. La coppia, dopo una iniziale negativa, ammette la relazione: i due vengono fermati per uxoricidio sulla base di un comune movente....
Estrapolato dalla nota alla sentenza: "Il caso Pisano" - Sentenze a confronto
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Autore: Barbara Auleta |
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