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Prescrizioni del Garante sulla gestione dei data-base anagrafici |
Il Garante ha disposto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento riguardante la gestione delle anagrafi, ossia della consultazione diretta degli atti anagrafici. Questo provvedimento è stato emesso al termine del procedimento svolto dall’Autority sul caso Laziomatica, ossia un caso di falsa sottoscrizione di candidature alle elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005. In seguito alla richiesta di un avvocato di applicare la disciplina sulle indagini difensive, venivano effettuate - presso la Laziomatica S.p.A. (società a prevalente capitale regionale istituita dalla Regione Lazio) - numerosi accessi illeciti ad un data-base anagrafico del Comune di Roma. La Regione, infatti, sulla base di un protocollo di intesa, avrebbe potuto consultare la banca dati solo per determinate finalità sanitarie. Il Garante ha così eseguito una serie di accertamenti ispettivi, al termine dei quali ha confermato le violazioni intercorse, prescrivendo alla società Laziomatica e agli altri enti interessati, le misure necessarie per conformare i trattamenti di dati personali alle disposizioni vigenti. In realtà, le prescrizioni del provvedimento risultano avere una portata molto più ampia; infatti sono state estese a tutte le amministrazioni comunali. Il motivo di una tale decisione è evidenziato in uno specifico paragrafo del provvedimento nel quale il Garante sottolinea come sia necessario evitare che, “nel fornire ad amministrazioni pubbliche elenchi anagrafici per motivi di pubblica utilità, si permetta di consultare direttamente i dati dell’anagrafe della popolazione, riportati sia nelle schede informatiche, sia in eventuali elenchi duplicati in data-base di lavoro”. |
Autore: Monica Sansone |
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