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Battuta d’arresto alla riforma sul diritto d’autore |
Il 12 ottobre si apprende improvvisamente che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona di Mauro Masi, ha disposto di bloccare i lavori del Comitato Consultivo per il Diritto d’Autore diretti a modificare e a conferire un “volto umano” alla stessa legge sulla proprietà intellettuale. La notizia ha scatenato preoccupazione e dissenso da parte di quanti, come l’ALCEI (Associazione per la Libertà nella Comunicazione Elettronica Interattiva) o l’associazione dei provider (AIIP), confidavano in un’interazione con il Comitato Consultivo, il quale a sua volta aveva già manifestato la disponibilità ad eventuali audizioni.
Mauro Masi ha inviato a mezzo fax una lettera al presidente del Comitato consultivo, adducendo come motivazione della decisione una presunta contrarietà della bozza alle tendenze nazionali ed internazionali; egli ha inoltre evidenziato il fatto che il Comitato dovrebbe limitarsi a fornire indicazioni di carattere generale anzichè predisporre specifici testi di legge.
Le ragioni sono apparse palesemente prive di fondamento, in quanto il documento del Comitato, come sostenuto dall’ AIIP, riflette proprio le evoluzioni comunitarie in tema di protezione della proprietà intellettuale. Una delle innovazioni della soppressa riforma prevedeva, infatti, la depenalizzazione del reato di copia abusiva di opere e brani ad uso privato ed avrebbe permesso, non solo di sensibilizzare gli utenti attraverso il sistema del “notice & notice” - consistente in un invito rivolto all’utente interessato a desistere da qualsiasi pratica di violazione del diritto d’autore - ma anche di evitare l’attivazione automatica della magistratura.
E’ seguita poi una richiesta di dimissioni di Mauro Masi ad opera del senatore dei verdi, Fiorello Cortina. |
Autore: Monica Sansone |
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